Stupore dovuto al fatto che nell'articolo erano riportate alcune dichiarazioni di Michele Azzola, Segretario SLC-CGIL che ha intravedeva nell'internalizzazione delle attività di Telecom Italia non uno strumento per salvaguardare l'occupazione di Telecom Italia, ma un pericolo per il lavoro delle ditte appaltatrici. Noi ci siamo chiesti se se sia giusto sacrificare un'intera azienda e quindi direttamente i dipendenti e poi indirettamente e di conseguenza il relativo indotto, in nome di una difesa ad oltranza del lavoro di tutti che sembra trasparire nelle parole del Segretario SLC-CGIL. Condivisibile, ma come potrebbe essere possibile una difesa del lavoro a valle, se a monte persistono problemi? Noi riteniamo che per non far tracimare la diga, vada prima risanata Telecom Italia, salvaguardando in primis i suoi dipendenti, e successivamente la ripresa di Telecom Italia avrà benefici anche sull'indotto. In periodi come questi non si può sacrificare tutto in nome di un principio, per quanto nobile.
Sconcerto per le successive dichiarazioni di Michele Azzola sullo scorporo della rete! Asati ha sempre proposto il progetto dello scorporo della rete sotto il punto di vista del rilancio di Telecom Italia e che difatti ne manterebbe il controllo. Il rilancio di Telecom Italia avrebbe benefici non solo sull'azienda stessa, ma anche su quell'indotto che il Segretario SLC-CGIL vede messo in pericolo dall'insourcing di attività. Ammettiamo che il percorso è faticoso e complesso, ma ormai è chiaro a tutti che solo innovando nelle telecomunicazioni e rinnovando le infrastrutture tecnologiche del Paese, si potrà accelerare l'uscita dalla crisi e quindi salvaguardare posti di lavoro: di Telecom Italia, dell'indotto, dell'intero Sistema Italia.
Abbiamo scritto a "Il Giornale" perché abbiamo ritenuto che anche il punto di vista dei dipendenti-azionisti (ma siamo certi di rappresentare il pensiero della maggior parte dei dipendenti dell'azienda) di Telecom Italia fosse rappresentati in questo dibattito, e ci piacerebbe per il futuro, che tematiche così delicate fossero trattate dalla stampa e da chiunque altro con maggior attenzione.
Il Presidente
Ing. Franco Lombardi
Il Presidente
Ing. Franco Lombardi
...ma se la mamma muore chi sfamerà il figlio? E' una metafora di come CGIL vorrebbe che andassero le cose; accade spesso che prendano le parti dei lavoratori provocando effetti opposti a quelli che si vogliono ottenere.
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