In riferimento alle continue notizie di stampa su:
- disaccordo di alcuni azionisti di maggioranza sulla vendita o meno de La7, in agenda tra l’altro il prossimo 18 febbraio;
- su eventuali sostituzioni ai Vertici della Società;
- sull’andamento fortemente negativo del titolo, dovuto a diversi fattori tra cui il pesante debito, cui il ricorso allo strumento dell’ibrido dovuto proprio per favorire gli azionisti piu’ significativi, non ha evitato il dowgrading;
- la riduzione del dividendo;
- le performance del mercato domestico;
ASATI fa presente quanto segue:
Da diverso tempo stupisce che i piccoli azionisti, proponendo un aumento di capitale, abbiano dimostrato di tenere di più loro allo sviluppo dell’Azienda rispetto agli azionisti di maggioranza interessati unicamente a non far diluire il capitale, e quindi inevitabilmente hanno portato l’Azienda in questa incresciosa situazione dove le azioni ordinarie si stanno avvicinando al valore nominale.
Ritenendo la situazione attuale molto grave chiediamo al prossimo CDA di dare seguito immediato all’aumento di capitale già deciso dall’assemblea del 9 aprile 2009 per 1.6 miliardi di azioni, e di proporre alla prossima assemblea una integrazione di un aumento di capitale destinato:
- al reperimento di nuove risorse finanziarie da destinare a investimenti sulla rete e sui servizi innovativi;
- alla conversione delle azioni di risparmio in ordinarie alla pari.
Tra i nuovi azionisti potrebbe essere molto utile nell’interesse del Paese e della Società prevedere la CDP.
Il tempo dei giochi di potere nel CDA, della lotta delle deleghe tra Amministratori è finita. Gli azionisti di controllo devono essere coesi al rilancio dell’azienda e supportare indifferentemente il Top Management.
Come ASATI, ci saremo aspettati una immediata smentita dai grandi azionisti sull’eventuale sostituzione di Bernabè, ma non c’e’ stata!
Non è questo il momento della resa dei conti! Ora occorre essere uniti ed elaborare una stategia vincente che è quella che Asati ovvero l’aumento di Capitale. Una proposta purtroppo inascoltata da molto tempo.
Oggi vorremo vedere se i pifferai , dentro e fuori di TI, che pochissimo tempo fa sostenevano che TI aveva una cassa enorme e non aveva bisogno di un aumento di capitale hanno il coraggio ancora di parlare di fronte a questi risultati molto deludenti.
Per Asati
Il Presidente
Franco Lombardi
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